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Nuove regole cooperative compliance: ecco come cambierà il panorama fiscale nel 2024

Scopri come la riduzione della soglia di adesione e le nuove procedure di correzione degli errori fiscali rivoluzioneranno le imprese italiane a partire dal 2028.
  • Riduzione della soglia di adesione da 750 milioni a 100 milioni di euro di ricavi a partire dal 2028.
  • Procedure di correzione degli errori fiscali con possibilità di autodenuncia e dimezzamento delle sanzioni amministrative.
  • Rischio di blocco delle ammissioni per mancanza di regolamento sui professionisti certificatori del tax control framework.

La recente firma del decreto attuativo del 5 agosto 2024 rappresenta una svolta significativa nel panorama fiscale italiano, introducendo una procedura che permette alle aziende di correggere eventuali errori fiscali in modo più agevole. Questa iniziativa, nota come adempimento collaborativo o cooperative compliance, mira a favorire un dialogo preventivo tra le imprese e l’Agenzia delle Entrate, riducendo la soglia di adesione da 750 milioni a 100 milioni di euro di ricavi a partire dal 2028. Questo cambiamento è destinato a coinvolgere un numero maggiore di grandi imprese, precedentemente escluse dalla soglia più alta, promuovendo un adempimento spontaneo degli obblighi dichiarativi.

Procedura di Correzione degli Errori Fiscali

La procedura di correzione degli errori fiscali introdotta dal nuovo decreto prevede un iter ben definito. Le aziende che aderiscono al regime di cooperative compliance possono autodenunciare le irregolarità commesse attraverso una comunicazione qualificata inviata all’Agenzia delle Entrate prima della decadenza dei termini di accertamento e non oltre nove mesi dagli stessi. Questa comunicazione deve contenere tutti i dati fiscali e le imposte dovute, comprese eventuali maggiorazioni legate alle violazioni.

Una volta ricevuta la comunicazione, l’Agenzia delle Entrate ha 90 giorni per inviare all’impresa uno schema di calcolo con l’importo dovuto. L’azienda ha poi due mesi per presentare eventuali osservazioni o contestazioni. Trascorso questo periodo, l’Agenzia invia l’atto finale con gli importi da versare e la data per il pagamento. Uno dei principali vantaggi di questa procedura è la possibilità di dimezzare le sanzioni amministrative, rendendo il processo di correzione meno oneroso per le imprese.

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Rischi e Opportunità della Riforma

Nonostante le potenzialità offerte dalla riforma, il 2024 potrebbe essere un anno critico per la cooperative compliance. Il rischio principale è rappresentato dalla mancanza di nuove ammissioni al regime, dovuta all’assenza di un regolamento che definisca i requisiti per i professionisti abilitati a rilasciare la certificazione del tax control framework (TCF). Senza questa certificazione, le società non possono essere ammesse al regime di adempimento collaborativo.

Il regolamento, che deve essere emanato dal Ministero dell’Economia e dal Ministero della Giustizia, prevede che i professionisti certificatori debbano possedere specifiche competenze e un’adeguata formazione. Attualmente, l’unico requisito certo è l’aver maturato almeno cinque anni di iscrizione all’Albo degli Avvocati o dei Dottori Commercialisti ed Esperti Contabili. Tuttavia, ulteriori obblighi formativi potrebbero essere introdotti, rendendo improbabile che il sistema di formazione e certificazione possa essere operativo entro la fine dell’anno.

Possibili Soluzioni e Scenari Futuri

Per evitare il blocco delle nuove ammissioni al regime di cooperative compliance, sono state proposte due possibili soluzioni. La prima prevede un periodo di transizione che permetta alle società che hanno già presentato istanza di essere ammesse al regime, con la sospensione della certificazione fino alla data di istituzione degli elenchi dei certificatori. La seconda opzione consiste nell’inserire nei nuovi elenchi i professionisti con significative esperienze in tema di TCF, consentendo loro di adempiere agli obblighi formativi entro un termine perentorio dall’iscrizione.

Entrambe le soluzioni presentano delle criticità. La prima opzione richiede un coordinamento efficace tra gli Ordini professionali e l’Agenzia delle Entrate, mentre la seconda potrebbe risultare difficile da implementare e potrebbe distorcere la ratio normativa. Tuttavia, è fondamentale trovare una soluzione per garantire la continuità del regime di cooperative compliance e permettere alle imprese di beneficiare delle agevolazioni previste.

Bullet Executive Summary

Il recente decreto attuativo del 5 agosto 2024 introduce una procedura di correzione degli errori fiscali che riduce la soglia di adesione al regime di cooperative compliance da 750 milioni a 100 milioni di euro di ricavi a partire dal 2028. Questa iniziativa mira a coinvolgere un numero maggiore di grandi imprese, promuovendo un adempimento spontaneo degli obblighi dichiarativi. Tuttavia, il 2024 potrebbe essere un anno critico per il regime, a causa della mancanza di un regolamento che definisca i requisiti per i professionisti abilitati a rilasciare la certificazione del tax control framework (TCF). Per evitare il blocco delle nuove ammissioni, sono state proposte due possibili soluzioni: un periodo di transizione o l’inserimento nei nuovi elenchi dei professionisti con significative esperienze in tema di TCF.

In conclusione, la cooperative compliance rappresenta un’importante opportunità per le imprese di correggere gli errori fiscali in modo più agevole e meno oneroso. Tuttavia, è essenziale che le autorità competenti adottino le misure necessarie per garantire la continuità del regime e permettere alle imprese di beneficiare delle agevolazioni previste. La nozione di tax control framework è fondamentale in questo contesto, poiché permette di monitorare e gestire i rischi fiscali in modo efficace, promuovendo un comportamento fiscale responsabile e trasparente.

Una nozione avanzata di economia e finanza applicabile a questo tema è il concetto di compliance cost. I costi di conformità rappresentano le spese sostenute dalle imprese per aderire alle normative fiscali e regolamentari. Ridurre questi costi attraverso procedure di correzione più semplici e agevolazioni fiscali può incentivare le imprese a rispettare le normative, migliorando la trasparenza e l’efficienza del sistema fiscale. Riflettere su questi aspetti può aiutare i lettori a comprendere meglio l’importanza della cooperative compliance e le implicazioni economiche e finanziarie delle recenti riforme.


Articolo e immagini generati dall’AI, senza interventi da parte dell’essere umano. Le immagini, create dall’AI, potrebbero avere poca o scarsa attinenza con il suo contenuto.(scopri di più)
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