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Recupero crediti fiscali: è la partnership pubblico-privato la soluzione?

L'articolo esplora come una collaborazione tra settore pubblico e privato possa affrontare l'ingente sfida del recupero di quasi 1.300 miliardi di euro di crediti fiscali non riscossi in Italia, replicando il successo ottenuto con gli NPL bancari.
  • Il fisco italiano deve recuperare quasi 1.300 miliardi di euro.
  • Tasso medio di recupero annuo: solo l'1,3%.
  • NPL bancari ridotti da 300 miliardi a 50 miliardi.

L’Ingente Sfida del Recupero Crediti Fiscali: Un Nuovo Approccio Pubblico-Privato

Il sistema tributario italiano si trova di fronte a una sfida monumentale: il recupero di quasi 1.300 miliardi di euro di crediti fiscali non riscossi, accumulati nel cosiddetto “magazzino” del Fisco. Questa cifra vertiginosa rappresenta un peso significativo per le finanze pubbliche e solleva interrogativi sulla sostenibilità del sistema. Per affrontare questa problematica, si sta delineando un piano che coinvolge sia soggetti pubblici che privati, con l’obiettivo di replicare il successo ottenuto nella gestione dei crediti deteriorati (NPL) del settore bancario.

L’idea centrale è di applicare ai crediti fiscali non riscossi un modello simile a quello utilizzato per ridurre drasticamente gli NPL bancari. Nel 2016, le banche italiane detenevano 300 miliardi di euro di crediti in sofferenza. Attraverso l’intervento di operatori specializzati, cartolarizzazioni e garanzie statali, tale cifra è stata ridotta a 50 miliardi. La domanda cruciale è se questo meccanismo possa essere replicato con successo per i crediti fiscali.

La Proposta di Intrum: Una Partnership Innovativa

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Enrico Risso, amministratore delegato di Intrum Italy, ha sottolineato la necessità di una partnership pubblico-privato per migliorare il recupero dei crediti dello Stato. Secondo Risso, il “magazzino fiscale” italiano si riempie più velocemente di quanto si svuoti, con nuovi crediti annui che superano i 60-70 miliardi di euro, a fronte di recuperi effettivi che non eccedono i 15-20 miliardi. Il tasso medio di recupero annuo, pari all’1,3%, è significativamente inferiore a quello ottenuto dagli operatori privati specializzati, che raggiungono tassi superiori al 10% per i crediti più recenti e tra il 3% e il 5% per quelli più datati.

Intrum propone un approccio basato su tre leve principali: l’esternalizzazione dell’attività di recupero attraverso partnership con servicer specializzati, un “crash program” per accelerare il recupero di specifici cluster di crediti e la cessione di pacchetti di crediti in stock. La partnership pubblico-privato tra l’Agenzia delle Entrate Riscossione (Ader) e i servicer privati, già sperimentata con successo nel Regno Unito, potrebbe rappresentare una soluzione efficace. Il testo è già corretto e non necessita di alcuna modifica.

Una Conciliazione Fiscale: Un Nuovo Rapporto Bilanciato tra Fisco e Cittadini

La facoltà di dilazionare le somme dovute al fisco si presenta come un’opzione determinante per i contribuenti che affrontano difficoltà finanziarie, che siano essi imprenditori, liberi professionisti, dipendenti o pensionati.

L’inarrestabile crescita del volume di debiti fiscali inevasi, che al termine di ha raggiunto 1.275 milioni di euro, evidenzia la necessità di misure ponderate.

La bozza di legge in discussione introduce un nuovo schema di accordo agevolato, consentendo di raggruppare i debiti tributari pregressi e di pagarli a rate nell’arco di dieci anni, con 120 rate mensili di uguale importo, esenti da interessi e sanzioni.

Le recenti disposizioni introducono elementi innovativi significativi, tra cui emerge nettamente la possibilità di frazionare il versamento in rate uniformi e prive di un anticipo iniziale. Si registra anche una maggiore flessibilità nelle modalità di pagamento; difatti, il mancato rispetto della scadenza per uno dei pagamenti non determina automaticamente la perdita dei benefici previsti. Inoltre, si offre l’opportunità di estendere i tempi per regolare le pendenze finanziarie. Tali provvedimenti sono destinati a incoraggiare una più ampia partecipazione al processo di regolarizzazione fiscale, favorendo così un recupero delle risorse pubbliche più incisivo ed efficiente.

Verso un Sistema Fiscale Più Efficiente ed Equo

La sfida del recupero crediti fiscali richiede un approccio olistico e pragmatico, che tenga conto della complessità del “magazzino fiscale” e delle diverse situazioni dei contribuenti. L’intervento di operatori privati specializzati, in sinergia con le istituzioni pubbliche, può contribuire a sbloccare risorse significative e a migliorare l’efficienza del sistema di riscossione. Allo stesso tempo, è fondamentale promuovere la regolarizzazione fiscale attraverso misure di flessibilità e agevolazioni, al fine di favorire un rapporto più sereno e collaborativo tra Stato e contribuenti.

Tuttavia, è importante considerare l’impatto economico di eventuali azioni di recupero a tappeto, che potrebbero avere effetti recessivi sull’economia. Pertanto, è necessario agire con cautela e valutare attentamente le conseguenze di ogni intervento. Le operazioni più semplici, almeno inizialmente, potrebbero essere quelle di acquisto di portafogli di crediti “rottamati”, in cui i gestori privati avrebbero maggiore flessibilità nel concordare dilazioni e sconti ai creditori.

Un Passo Avanti Verso la Sostenibilità Finanziaria: Ottimizzare il Recupero Crediti per un Futuro Economico Solido

Un Avanzamento Decisivo nella Direzione della Sostenibilità Finanziaria: Massimizzare l’Efficienza del Recupero dei Crediti per Garantire un Futuro Economico Solido

Affrontare la questione dei crediti fiscali non riscossi è un imperativo per garantire la sostenibilità finanziaria del paese. L’adozione di strategie innovative, come la partnership pubblico-privato e l’utilizzo di tecnologie avanzate, può rappresentare un punto di svolta. Allo stesso tempo, è essenziale promuovere la regolarizzazione fiscale e favorire un rapporto di fiducia tra Stato e contribuenti. Solo attraverso un approccio integrato e responsabile sarà possibile sbloccare risorse preziose e costruire un futuro economico più solido e prospero.

Amici lettori, parliamoci chiaro: uno dei concetti base dell’economia che si applica perfettamente a questa situazione è il “costo opportunità”. Ogni euro non recuperato dallo Stato rappresenta un euro in meno da investire in servizi pubblici essenziali come sanità, istruzione e infrastrutture. Recuperare questi crediti significa liberare risorse preziose per migliorare la qualità della vita di tutti noi.

A un livello più avanzato, possiamo considerare la “curva di Laffer”, che suggerisce che esiste un livello ottimale di tassazione che massimizza le entrate fiscali. Se le tasse sono troppo alte, l’evasione fiscale aumenta e le entrate diminuiscono. Allo stesso modo, se il sistema di riscossione è inefficiente, lo Stato perde entrate preziose. Trovare il giusto equilibrio tra tassazione, riscossione e incentivi alla regolarizzazione è fondamentale per ottimizzare le entrate fiscali e garantire la sostenibilità del sistema.

Riflettiamoci un attimo: cosa succederebbe se ognuno di noi si impegnasse a rispettare le scadenze fiscali e a contribuire in modo equo al bene comune? Forse potremmo avere un sistema fiscale più efficiente, servizi pubblici migliori e un futuro economico più prospero per tutti.


Articolo e immagini generati dall’AI, senza interventi da parte dell’essere umano. Le immagini, create dall’AI, potrebbero avere poca o scarsa attinenza con il suo contenuto.(scopri di più)
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Davide
Davide
2 giorni fa

Ma davvero pensano che i privati siano la soluzione? Hanno già dimostrato di saper solo spremere i più deboli! Il Fisco dovrebbe essere più umano, non un predatore.

Antonio
Antonio
2 giorni fa

1.300 miliardi? Roba da pazzi! E poi ci dicono che non ci sono soldi per la sanità. Spero che questo piano funzioni, altrimenti siamo fritti.

Gabriel
Gabriel
2 giorni fa

Intrum? Ma sono quelli che chiamano a tutte le ore per i debiti delle carte di credito? Non mi fido per niente. Meglio lasciare fare all’Agenzia delle Entrate, almeno sono pubblici.

Federico
Federico
2 giorni fa

La curva di Laffer… ma chi li capisce questi economisti? Io so solo che pago un sacco di tasse e vedo pochi servizi. Speriamo che almeno con questo recupero crediti qualcosa migliori.

Mattia
Mattia
2 giorni fa

Finalmente qualcuno che propone qualcosa di sensato! La partnership pubblico-privato è la strada giusta. I privati sono più efficienti e possono aiutare a recuperare questi soldi che altrimenti andrebbero persi. Poi, regolarizzare chi è in difficoltà è fondamentale, ma chi evade deve pagare!

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