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- Il 50% delle esportazioni di gas russo verso l'UE transitava dalla stazione di Sudzha, ora danneggiata.
- Gazprom continua a fornire 39,3 milioni di metri cubi al giorno di gas all'Europa, senza variazioni significative nei volumi di trasporto.
- I prezzi del gas naturale e liquefatto sono aumentati notevolmente a seguito dell'escalation delle tensioni tra Russia e Ucraina.
L’offensiva ucraina nella regione di Kursk ha segnato un punto di svolta significativo nel conflitto in corso tra Russia e Ucraina. Utilizzando blindati americani Stryker e Bradley, e il più avanzato background missilistico e militare occidentale, le forze armate di Kiev hanno superato almeno due linee difensive russe. Durante l’incursione, le forze ucraine hanno preso il controllo della stazione di misurazione del gas di Sudzha, da cui passava il 50% di tutte le esportazioni di gas russo verso l’Unione Europea. Questo gasdotto era l’unico ancora operativo che riforniva Austria e Ungheria. Nuove immagini satellitari scattate tra il 9 e l’11 agosto mostrano che gli edifici amministrativi della stazione di pompaggio risultano molto danneggiati.
Gazprom, che fornisce ancora 39,3 milioni di metri cubi al giorno di gas all’Europa attraverso l’Ucraina, ha dichiarato che ad oggi non risultano variazioni nei volumi di trasporto rispetto alla media di agosto. Tuttavia, l’escalation di tensioni tra Russia e Ucraina ha già avuto ripercussioni sui prezzi del gas naturale e liquefatto, che sono aumentati notevolmente.
I Gasdotti Russi che Attraversano l’Ucraina
Le forniture di gas russo attraverso l’Ucraina sono state ridotte da maggio 2022, quando l’operatore GTS ucraino ha annunciato la cessazione del transito verso l’Europa attraverso la stazione di Sokhranovka. Attualmente, le forze armate ucraine si trovano a meno di venti chilometri dalla centrale nucleare di Kursk, nei cui pressi si trovano anche magazzini di missili balistici e droni di fabbricazione iraniana.
L’analista militare Orio Giorgio Stirpe ha spiegato come l’azione di Kiev rispecchi la dottrina Nato, attaccando il nemico nel punto più debole del fronte con una azione molto rapida portata da una decina di brigate ben equipaggiate. “L’esercito ucraino non può permettersi di subire perdite troppo gravi e avendo necessità di liberare i territori occupati – e non potendo permettersi di riconquistarli con assalti frontali – deve infliggere al nemico perdite elevate, tali da portarlo al collasso”.
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Le Dinamiche della Guerra e le Ripercussioni Economiche
L’esercito russo, che ha subito una metamorfosi da semi-professionale a mobilitato, ha enormi problemi di addestramento, comando e controllo, sostegno tattico e logistico e mobilità. Tuttavia, grazie a grandi riserve umane e materiali, dispone di una netta superiorità quantitativa e in termini di fuoco. Le risorse umane russe per ora sono sufficienti ad alimentare la guerra nella regione del Donbass, mentre quelle materiali sono destinate ad esaurirsi entro il 2025. Dopo, anche per la Russia sarà impossibile mantenere la pressione attuale.
Le unità russe attaccate erano fondamentalmente reparti di frontiera, irregolari ceceni e reclute male armate di guarnigione, tutte forze prive di mobilità o di sostegno tattico o logistico. Solo alcuni sono stati attaccati direttamente; per lo più sono stati aggirati, isolati e catturati in seguito dalle unità ucraine di seconda schiera mentre quelle di testa continuavano ad avanzare.
Le Concessioni Balneari e l’Intervento dell’Antitrust
Parallelamente alle tensioni geopolitiche, l’Antitrust ha sollecitato Comuni e Regioni affinché tutte le procedure selettive per l’assegnazione delle nuove concessioni demaniali marittime, lacuali e fluviali siano svolte quanto prima e affinché l’assegnazione avvenga non oltre il 31 dicembre 2024. L’Autorità ha sottolineato che il continuo ricorso alle proroghe viola i principi della concorrenza e favorisce gli effetti distorsivi connessi a ingiustificate rendite di posizione attribuite ai concessionari.
Mentre i concessionari balneari si sono divisi sulla serrata degli ombrelloni il 9 agosto, il governo lavora al nuovo piano da sottoporre alla Commissione europea. Un’ipotesi di lavoro prevede che le concessioni in corso restino valide fino al 31 dicembre 2025, nel caso estremo fino al 31 dicembre 2029. Il governo intende anche rilanciare il lavoro della mappatura delle coste, integrando i dati disaggregati su base regionale e i dati qualitativi.
Bullet Executive Summary
In conclusione, la distruzione della stazione di pompaggio di Sudzha e le tensioni geopolitiche tra Russia e Ucraina hanno avuto ripercussioni significative sul mercato del gas naturale, con un aumento dei prezzi e una crescente incertezza sulle forniture future. Parallelamente, l’intervento dell’Antitrust sulle concessioni balneari in Italia evidenzia l’importanza di garantire la concorrenza e di evitare rendite di posizione ingiustificate.
Una nozione base di economia e finanza correlata a questi eventi è il concetto di domanda e offerta. Quando l’offerta di una risorsa critica come il gas naturale diminuisce a causa di eventi geopolitici, i prezzi tendono a salire, riflettendo la scarsità della risorsa.
Una nozione avanzata applicabile è il rischio geopolitico, che rappresenta l’incertezza e il potenziale impatto negativo che eventi politici e militari possono avere sui mercati finanziari e sulle economie globali. La gestione del rischio geopolitico è cruciale per le imprese e i governi, poiché può influenzare le decisioni di investimento, la pianificazione strategica e la stabilità economica complessiva.