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- Sistemi difensivi S-300 e S-400 trasferiti dalla Siria alla Libia, sottolineando un cambiamento strategico cruciale.
- Movimento supportato da Khalifa Haftar, comandante dell'Esercito nazionale libico, con il sostegno del Cremlino.
- Preoccupazioni per la presenza russa nei porti di Bengasi e Tobruk, distanti meno di 400 miglia da Italia e Grecia.
La mossa recente della Russia di rilocare sofisticati sistemi difensivi aerei dalla Siria alla Libia evidenzia un importante mutamento strategico nel contesto geopolitico del Mediterraneo. Da informazioni ricevute da fonti statunitensi e libiche emergono dettagli sui cargo russi che hanno trasportato strumenti militari, tra cui radar per le piattaforme intercettive S-300 e S-400, dalle installazioni in territorio siriano verso basi nella parte orientale della Libia, governate da Khalifa Haftar. Costui è il comandante dell’Esercito nazionale libico (ENL) con il sostegno del Cremlino. Tale ricollocazione degli assetti militari potrebbe indicare l’obiettivo russo di fortificare la propria autorità in una zona cruciale dal punto di vista strategico, mentre si adoperano per mantenere una robusta presenza nel Mar Mediterraneo.
Implicazioni Geopolitiche e Militari
La questione del trasferimento di armamenti dalla Siria alla Libia fa emergere molti dubbi circa le intenzioni della Russia e i suoi piani futuri sul piano strategico. La Siria è stata da lungo tempo sede di basi marittime e aeree russe, costituendo un cardine importante per la politica estera russa nel Medio Oriente. Con la dissoluzione del governo di Bashar al-Assad e l’incremento dell’instabilità nell’area circostante, Mosca potrebbe ora puntare sulla Libia come nuovo centro delle operazioni. Sotto il dominio di Haftar, le basi libiche offrono una via per continuare ad avere influenza nel Mediterraneo, sebbene ciò presenti complessità logistiche e strategiche da superare.
- Un passo strategico della Russia… 👍...
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La Reazione Internazionale e le Sfide Future
Il movimento espansionistico della Russia in Libia è stato notato dagli Stati Uniti e dai paesi europei che mantengono importanti interessi nell’area. Data la preesistente tensione tra la Russia e l’Occidente, il disaccordo su queste mosse potrebbe intensificarsi. Particolarmente preoccupanti per gli Stati Uniti sono le attività del gruppo paramilitare Wagner collegato a Mosca; quest’ultimo ha usato i siti controllati da Haftar come nodi per operazioni in Africa. Inoltre, la Russia mostra un marcato interesse nei confronti dei porti di Bengasi e Tobruk – posti a meno di 400 miglia da Italia e Grecia – potenzialmente ponendo una diretta minaccia agli interessi occidentali nel bacino mediterraneo.
Un Nuovo Equilibrio di Potere
La scelta del Cremlino di trasferire forze militari sul suolo libico può essere interpretata come parte di uno sforzo più ampio per ristabilire l’equilibrio geopolitico regionale. Ci sono però diverse insidie associate a questa strategia: le strutture presenti in Libia non possono sostituire appieno quelle perdute in Siria ed esistono limitazioni alla capacità russa di manifestarsi militarmente sia nel continente africano che nel Medio Oriente. Inoltre, l’instabilità politica interna della Libia pone ulteriori sfide per Mosca, che deve procedere con tatto tra differenti gruppi locali e influenze regionali.
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