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Scossa nel mercato: la Commissione europea impone dazi del 48% sulle auto elettriche cinesi

Oggi, 4 luglio 2024, la Commissione europea prende una decisione cruciale che potrebbe ridefinire le relazioni commerciali tra Europa e Cina, con implicazioni significative per l'industria automobilistica globale.
  • La Commissione europea decide di imporre dazi fino al 48% sulle auto elettriche cinesi.
  • Nel 2023, il valore delle esportazioni di autovetture dalla Germania alla Cina è stato più di tre volte superiore al valore delle importazioni.
  • Entro il 2030, un'auto venduta su tre sarà cinese, con costruttori come BYD e Geely che raggiungeranno una quota di mercato del 33%.
  • La quota di mercato dei costruttori cinesi in Europa dovrebbe raddoppiare al 12% entro il 2030, con 2,3 milioni di vetture vendute in un anno.

Oggi, 4 luglio 2024, è attesa una decisione cruciale da parte della Commissione europea riguardo l’imposizione di nuovi dazi sulle auto elettriche cinesi. Questa misura, che potrebbe portare la tassazione fino al 48%, rappresenta un punto di svolta significativo nelle relazioni commerciali tra l’Europa e la Cina. La questione ha suscitato un acceso dibattito tra i vari paesi membri dell’Unione Europea, con la Germania che spinge per un negoziato e altri paesi come Francia, Italia e Spagna che sostengono misure più decise.

Secondo l’associazione dei costruttori automobilistici tedeschi (VDA), l’imposizione di dazi così elevati potrebbe danneggiare non solo i produttori cinesi, ma anche le case automobilistiche occidentali che esportano dalla Cina. Nel 2023, il valore delle esportazioni di autovetture dalla Germania alla Cina è stato più di tre volte superiore al valore delle importazioni dalla Cina, e il valore delle esportazioni di componenti è stato quattro volte superiore alle importazioni. La VDA sostiene che la Commissione dovrebbe concentrarsi sulla competitività e sull’accesso alle materie prime per i veicoli elettrici, piuttosto che sui dazi.

Le Posizioni in Europa

L’Europa è divisa sulla questione dei dazi. La Germania, che è il primo paese per esportazioni verso la Cina con 97,3 miliardi di euro nel 2023, spinge per un negoziato. Al contrario, Francia, Italia e Spagna, che rappresentano il 40% della popolazione UE, sono favorevoli a misure più decise. Altri paesi come Repubblica Ceca, Grecia, Irlanda e Polonia stanno ancora dibattendo la questione, mentre il Belgio ha un governo ad interim e i Paesi Bassi hanno formato un nuovo governo solo questa settimana.

I dazi, che dovrebbero essere finalizzati a novembre, potrebbero essere bloccati se una “maggioranza qualificata” di almeno 15 paesi, rappresentanti il 65% della popolazione dell’Unione, votasse contro. La Commissione europea afferma che l’obiettivo dell’inasprimento dei dazi è creare condizioni di parità, non escludere i produttori automobilistici cinesi. Attualmente, le auto cinesi rappresentano solo il 6% del mercato europeo, con un valore inferiore ai 20 miliardi di euro.

La Competitività e le Ritorsioni

Secondo un sondaggio condotto dall’Ifo, gli economisti tedeschi sono divisi sulla politica dei dazi. Un terzo ritiene che sia un passo appropriato per contrastare i sussidi cinesi, stimati in 230 miliardi di dollari tra il 2009 e il 2023. Un altro terzo preferirebbe l’assenza totale di dazi per evitare una guerra commerciale, mentre l’11% ha chiesto dazi più bassi e il 6% è favorevole a dazi più alti.

La Germania è particolarmente preoccupata per le possibili ritorsioni di Pechino. Le case automobilistiche tedesche esportano importanti volumi in Cina e potrebbero essere gravemente colpite da eventuali contromisure. Lo stesso vale per la componentistica, con penalizzazioni che danneggerebbero anche produttori occidentali come Tesla, che produce in Cina per spedire veicoli in Europa.

L’intenzione dell’UE di imporre dazi doganali su beni a basso costo potrebbe anche colpire le importazioni da rivenditori online come Shein e Temu. Nell’UE, la soglia per l’imposta è di 150 euro, mentre nel Regno Unito è di 135 sterline, consentendo a rivenditori come Shein di spedire prodotti direttamente dall’estero senza pagare dazi all’importazione.

La Corsa di Pechino nel Mercato Globale

Secondo un’analisi di AlixPartners, entro il 2030 un’auto venduta su tre sarà cinese. I costruttori cinesi, come BYD, Saic Motor e Geely, dovrebbero raggiungere una quota di mercato del 33% a livello globale, immatricolando 30 milioni di vetture in un anno. Questo risultato è frutto di una strategia lungimirante iniziata nel 2007 con Wan Gang, ex ingegnere di Audi e ministro della Scienza e della Tecnologia in Cina, che ha spinto per una transizione verso l’elettrico.

I marchi cinesi hanno beneficiato di sussidi pubblici quantificati in oltre 230 miliardi di dollari, e oggi possono produrre una vettura elettrica a un costo inferiore del 35% rispetto alle concorrenti occidentali. Questo vantaggio di costo, unito alla disponibilità di soci spesso statali ad accettare guadagni inferiori per aumentare le vendite, ha permesso ai costruttori cinesi di conquistare quote di mercato significative.

Entro la fine del 2024, una vettura su cinque venduta sarà cinese, e questa percentuale salirà al 33% entro il 2030. In Europa, la quota di mercato dei costruttori cinesi dovrebbe raddoppiare al 12% entro il 2030, con 2,3 milioni di vetture vendute in un anno. Tuttavia, i costruttori europei come Stellantis e Renault dovranno reagire alla sfida tecnologica posta dai marchi cinesi per rimanere competitivi nell’era delle zero emissioni.

Bullet Executive Summary

In conclusione, la decisione della Commissione europea sui dazi alle auto elettriche cinesi rappresenta un momento cruciale per il futuro del mercato automobilistico globale. La questione non riguarda solo la competitività e le relazioni commerciali tra Europa e Cina, ma anche il futuro della mobilità elettrica e la transizione verso un’economia a basse emissioni di carbonio.

Nozione base di economia: I dazi doganali sono tariffe imposte sui beni importati per proteggere le industrie nazionali dalla concorrenza estera. Tuttavia, possono anche portare a ritorsioni e guerre commerciali, danneggiando l’economia globale.

Nozione avanzata di economia: La teoria dei giochi applicata alle relazioni commerciali internazionali può aiutare a comprendere le dinamiche competitive tra paesi. In questo contesto, la decisione sui dazi può essere vista come una mossa strategica che influenzerà le scelte future dei principali attori economici globali.

Riflettendo su queste dinamiche, è evidente che il panorama economico e finanziario moderno è in continua evoluzione, e le decisioni prese oggi avranno ripercussioni significative sul futuro delle industrie e delle economie globali.


Articolo e immagini generati dall’AI, senza interventi da parte dell’essere umano. Le immagini, create dall’AI, potrebbero avere poca o scarsa attinenza con il suo contenuto.(scopri di più)
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