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- La produzione di Maserati è scesa a 220 vetture tra gennaio e settembre 2024, solo un quarto rispetto al 2023.
- Le vendite globali di Maserati sono crollate del 60%, totalizzando circa 8.600 automobili vendute.
- Stellantis ha distribuito 23 miliardi di euro in dividendi e riacquisto azioni dal 2021, nonostante la diminuzione dei dipendenti a meno di 40.000 previsti entro fine 2024.
- L'investimento in ricerca e sviluppo di Stellantis è di 19 miliardi di euro negli ultimi tre anni, pari al 3,8% dei ricavi, inferiore rispetto al 8,1% di Volkswagen nel 2023.
L’enorme conglomerato automobilistico Stellantis, nato dalla fusione tra Fiat-Chrysler e Peugeot, è attualmente in una fase delicata. La presenza di John Elkann nello storico stabilimento Maserati di Modena ha evidenziato le gravi difficoltà che l’azienda sta attraversando. Tra gennaio e settembre del 2024, la produzione presso Maserati ha toccato soltanto quota 220 vetture, pari a un quarto delle già insoddisfacenti cifre ottenute nel corso del 2023. Le vendite globali della Maserati hanno visto un tracollo del 60% rispetto all’anno passato, registrando circa 8.600 automobili vendute in totale. Questi numeri rispecchiano una crisi più ampia che colpisce tutti gli impianti italiani dell’ex Fiat, dove ci si aspetta nel 2024 una produzione sotto le cinquecentomila unità annue.
Dividendi e Ammortizzatori Sociali
Nonostante le difficoltà riscontrate in ambito produttivo, Stellantis è riuscita a mantenere profitti considerevoli e ha distribuito ai propri azionisti dividendi senza precedenti. A partire dal 2021, il gruppo ha destinato una somma approssimativa di 23 miliardi di euro tra distribuzione dei dividendi e operazioni di riacquisto delle proprie azioni. La famiglia Agnelli-Elkann emerge come maggiore azionista grazie al possesso del 14,9% attraverso Exor e ha beneficiato incassando oltre tre miliardi di euro. Tuttavia, tali cifre evidenziano un contrasto rispetto alla diminuzione della forza lavoro in Italia: da quasi cinquantatremila dipendenti nel corso del 2021 si prevede scenda a meno di quarantamila entro la conclusione del 2024. Inoltre, l’uso diffuso della cassa integrazione si è tradotto in un sostegno economico dello Stato italiano quantificabile in ben settecentotré milioni di euro a vantaggio dei dipendenti dell’azienda tra il 2021 e maggio del successivo anno.
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Investimenti e Produttività
Con un investimento contenuto di 19 miliardi di euro in ricerca e sviluppo nell’arco degli ultimi tre anni – equivalenti al solo 3,8% dei ricavi annuali – Stellantis si trova ben al di sotto dei livelli raggiunti da concorrenti come Volkswagen, la quale ha impiegato la cifra significativa di 21,8 miliardi solo nel corso del 2023 (corrispondente all’8,1% delle proprie entrate). Le fabbriche italiane del gruppo registrano una produttività inferiore del 38% rispetto agli impianti situati in Spagna. Questi elementi suscitano preoccupazione riguardo alla capacità della casa automobilistica di affrontare efficacemente il mercato globale. La crisi esplosa nel 2024 ha esacerbato la carenza di modelli automobilistici adeguati alle richieste del mercato vigente, contribuendo alla partenza dell’amministratore delegato Carlos Tavares dalla sua carica.
Prospettive Future e Conclusioni
Le imprese devono investire in strategie che valorizzino competenze e talenti, evitando la semplice riduzione del personale a vantaggio di una visione a lungo termine. Questo implica non solo una crescita sostenibile ma anche la capacità di adattarsi ai rapidi cambiamenti del mercato. In sintesi, il futuro di un’azienda come Stellantis si basa sull’equilibrio tra investimenti strategici, gestione efficace delle risorse umane e un solido piano industriale. È indispensabile per le aziende trovare un compromesso tra la riduzione dei costi operativi e l’esigenza di conservare una squadra di lavoratori qualificati e incentivati. L’investimento nel potenziale umano è capace di incrementare sia la produttività che l’innovazione, aspetti essenziali per garantire competitività a lungo termine. Meditare su questi argomenti consente un’analisi più chiara delle complessità economico-finanziarie che guidano le scelte imprenditoriali, con un impatto sull’economia mondiale nel suo complesso.