Rivoluzione per il lavoro: l’intelligenza artificiale generativa conquista l’economia

L’evento “Intelligenza Artificiale e lavoro. Come cambia, dobbiamo cambiare noi”, promosso dalla Fondazione Pensiero Solido, ha messo in luce la rivoluzione che l’intelligenza artificiale generativa sta portando nel mondo del lavoro. Questo cambiamento, sebbene difficile, riguarda una capacità che fino ad ora è stata esclusiva degli esseri umani. La grande paura è la sostituzione dell’uomo da parte dei software in un mondo sempre più automatizzato. Tuttavia, questo timore non deve impedire di ragionare sulle opportunità che lo sviluppo dell’intelligenza artificiale, se ben guidato, può portare, creando nuove possibilità a vantaggio di tutti.

Non c’è bisogno di emotività, ma di comprendere la complessità dei problemi e i fattori della realtà. Le grandi questioni aperte includono l’impatto dell’AI, la possibilità di integrazione tra vecchi e nuovi lavori, e il ruolo decisivo della formazione permanente e della riqualificazione delle persone, a ogni età. Il passaggio dall’ansia della sostituzione alla convivenza con una nuova “specie” di colleghi, l’intelligenza artificiale collaborativa, è fondamentale. Questo “collega” migliora la produttività, aumenta il lavoro di qualità e riduce il tempo per attività a basso valore aggiunto, senza sostituire l’umano.

Quali lavori l’intelligenza artificiale renderà obsoleti e quali creerà, come è avvenuto con il web? L’intelligenza artificiale introduce un nuovo modo di pensare al lavoro e di considerare i lavoratori: il valore del lavoro non è più uguale al tempo dedicato, ma agli obiettivi raggiunti e al valore creato. È necessaria una nuova leadership che guidi l’impatto sociale dell’AI sull’imprenditorialità, creando nuove opportunità di bilanciamento tra lavoro e vita, con la diffusione degli agenti intelligenti e un nuovo ruolo di guida per imprenditori e manager.

Il Ruolo dell’Osservatorio sull’Intelligenza Artificiale

La ministra del Lavoro, Marina Calderone, ha annunciato la creazione di un Osservatorio per comprendere l’impatto dell’Intelligenza Artificiale sul mondo del lavoro. Durante il convegno “Giovani, tra famiglia e formazione”, ha spiegato che è necessario capire quali saranno i lavori e le attività del futuro. Con il cambiamento del mondo del lavoro e della società, non solo per genere ma anche per classe di età, emerge la necessità di un’iniezione di lavoratori nell’area sociosanitaria.

La ministra ha sottolineato l’importanza di coltivare i propri talenti, non quelli dei genitori, e di avere una formazione a contatto con il mondo del lavoro. Le soft skills, le abilità e le attitudini a fare le cose sono fondamentali, e per i giovani è essenziale essere curiosi. A livello universitario, sono stati creati tra 6.000 e 8.000 corsi di laurea triennale e magistrale, ma è difficile orientarsi e capire cosa si vuole fare e se il corso di laurea scelto offre reali potenzialità.

Il Modello “Bring Your Own AI” in Italia

In Italia, il modello “Bring Your Own AI” (ByoAI) sta prendendo piede per colmare i gap aziendali. La maggior parte dei leader aziendali italiani (76%) ha compreso l’importanza dell’adozione dell’intelligenza artificiale per rimanere competitivi sul mercato, ma il 50% teme che la propria azienda non abbia piani ad hoc per l’implementazione della tecnologia. Di conseguenza, i dipendenti agiscono in autonomia: il 73% dei lavoratori italiani utilizza tool di AI al di fuori del perimetro aziendale per i propri task.

Il Work Trend Index, un report di Microsoft, delinea un panorama lavorativo in forte cambiamento. L’utilizzo dell’intelligenza artificiale generativa è quasi raddoppiato negli ultimi sei mesi. Il 60% dei knowledge workers italiani dichiara di usare strumenti di AI all’interno delle giornate lavorative per ridurre il tempo dedicato ai compiti e focalizzarsi su quelli più strategici. I vantaggi della GenAI nella gestione quotidiana del lavoro sono evidenti, con il 40% delle ore lavorate nel settore delle utilities trasformato dalla tecnologia.

Dall’indagine globale emerge il tema delle competenze: il 76% del campione internazionale afferma di avere bisogno di dotarsi di abilità specifiche per l’utilizzo dell’AI per rimanere competitivi nel mercato del lavoro, e il 79% sostiene che le competenze di AI amplieranno le opportunità di trovare un’occupazione. Le aziende italiane hanno una grande opportunità di crescita grazie all’utilizzo dell’AI, ma è fondamentale coglierla con rapidità.

Il Futuro dell’Intelligenza Artificiale e del Lavoro

L’intelligenza artificiale generativa conferma di essere un valido alleato per persone e organizzazioni. Secondo uno studio, tra gli utenti che fanno un utilizzo importante di strumenti AI nelle loro attività, il 92% afferma che l’AI rende le attività più semplici da gestire e offre un grande supporto per aumentare la creatività. Il 93% sostiene che l’AI aiuti a concentrarsi sulle attività importanti, motivando a svolgere meglio il proprio lavoro.

Nel settore delle utilities, il 40% delle ore lavorate sarà trasformato dalla GenAI, migliorando la qualità del lavoro e la produttività attraverso le potenzialità innovative della tecnologia. Questo beneficio si estenderà all’intero sistema. È fondamentale che le aziende investano nella formazione del personale per cogliere questo importante fattore di competitività.

Bullet Executive Summary

In conclusione, l’intelligenza artificiale sta rivoluzionando il mondo del lavoro, portando con sé sia sfide che opportunità. La creazione di un Osservatorio sull’Intelligenza Artificiale e l’adozione del modello “Bring Your Own AI” sono passi fondamentali per comprendere e sfruttare al meglio questa tecnologia. La formazione continua e l’acquisizione di nuove competenze sono essenziali per rimanere competitivi in un mercato del lavoro in rapida evoluzione.

Una nozione base di economia e finanza correlata al tema è il concetto di *produttività*. L’intelligenza artificiale può aumentare la produttività riducendo il tempo necessario per compiti ripetitivi e permettendo ai lavoratori di concentrarsi su attività a maggior valore aggiunto.

Una nozione avanzata è il *ciclo di vita del prodotto*. L’adozione dell’AI può influenzare tutte le fasi del ciclo di vita del prodotto, dalla progettazione alla produzione, fino alla distribuzione e al servizio post-vendita, migliorando l’efficienza e la qualità in ogni fase.

Riflettendo su questi concetti, è evidente che l’intelligenza artificiale non è solo una tecnologia, ma un vero e proprio cambiamento di paradigma che richiede un adattamento continuo e una visione strategica per essere pienamente sfruttata.