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- 19% di crescita del rapporto prezzo-utili (P/E) prospettico dell'S&P500 rispetto alla media storica.
- Crescita dei volumi nel settore chimico, con una forte domanda di prodotti chimici negli Stati Uniti.
- Inflazione negli Stati Uniti scesa all'1,34%, il dato più basso dall'inizio dell'anno secondo Truflation.
La recente correzione dei mercati azionari internazionali, avvenuta all’inizio di agosto, ha aperto nuove opportunità di investimento, secondo Saira Malik, Chief Investment Officer di Nuveen. Nonostante le sfide e la volatilità persistente, Malik sottolinea che i mercati azionari presentano ancora delle opportunità significative. In particolare, le azioni statunitensi sono preferite per le loro caratteristiche difensive in caso di rallentamento economico.
Negli Stati Uniti, i settori dell’healthcare e dei materiali si distinguono per il miglioramento della percentuale di società che hanno raggiunto o superato le aspettative di fatturato e utili per azione (EPS). Nonostante il recente calo, i titoli azionari statunitensi rimangono relativamente costosi rispetto alle medie storiche, con un rapporto prezzo-utili (P/E) prospettico dell’S&P500 superiore del 19% alla media storica. Tuttavia, i P/E dei settori dei materiali e dell’healthcare, pur essendo al di sopra delle medie a lungo termine, sono più bassi rispetto all’S&P500.
Nel settore dei materiali, l’industria chimica ha registrato una crescita dei volumi, con una forte domanda di prodotti chimici negli Stati Uniti, sebbene minore in alcuni mercati europei. Le guidance delle aziende chimiche sono diventate più positive dopo una precedente stagione di utili ribassista. Nel settore healthcare, il segmento Medtech continua a beneficiare della crescente domanda di procedure elettive ritardate dalla pandemia. Le società di managed care mostrano bilanci con molta liquidità e un miglioramento dei risultati operativi.
La Quiete Dopo la Tempesta: Volatilità e Mercati
Un ritorno alla tranquillità dopo un periodo di grande volatilità è stato osservato nei mercati azionari. Mai negli ultimi 30 anni l’indice di volatilità VIX sull’S&P 500 di New York è tornato ai livelli mediani di lungo termine in sole sette sedute dopo un picco significativo. Questo rapido rientro nei ranghi, da 65 punti a 15, è indicativo dell’aria respirata nei mercati nelle ultime due settimane.
Nonostante questo, gli operatori rimangono cauti, pronti a rinforzare i portafogli per nuove ondate di volatilità. La serie di otto sedute consecutive di rialzo a Wall Street si è interrotta con una leggera perdita dello 0,2%, mentre in Europa, Piazza Affari ha registrato un leggero ribasso del 0,59%, condizionata dalla debolezza dei titoli del settore energetico e delle banche.
I dati macroeconomici positivi e l’attesa di tagli dei tassi da parte della Federal Reserve hanno alimentato una fiduciosa attesa di un atterraggio morbido e controllato dell’economia. Tuttavia, gli analisti di BofA Securities elencano vari fattori di incertezza, tra cui dati economici volatili, azioni della Fed e rischio politico legato alle prossime elezioni presidenziali negli Stati Uniti.
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Investire in un Contesto di Crescita Moderata e Tassi in Calo
L’incertezza sull’esito della stretta monetaria e il nervosismo dei mercati, manifestato da forti oscillazioni dei prezzi delle obbligazioni e dei corsi azionari, sono temi centrali nell’attuale panorama economico. Luca Paolazzi, economista e consigliere del Mef Advisor Ceresio Investors, insieme a George Lee, Portfolio Manager per Belgrave Capital Management, sottolinea che i fondamentali continuano a sostenere le azioni, nonostante le preoccupazioni per una possibile recessione americana.
Negli Stati Uniti, il rallentamento economico è visto come necessario per abbassare la temperatura dei prezzi. Tuttavia, il mercato del lavoro rimane solido, con un record di occupati e disoccupazione ai minimi. In Europa, la crescita è frenata dal settore manifatturiero, mentre in Asia, l’India sta emergendo come una potenza economica, insidiando la Cina.
Il valore delle azioni a Wall Street è salito più del PIL nominale, alimentando un dibattito sulle valutazioni del mercato azionario americano. I titoli europei, invece, non dovrebbero essere scambiati con uno sconto storico elevato rispetto agli Stati Uniti. La volatilità dei mercati e i timori di una crisi continuano a influenzare le decisioni degli investitori, che devono navigare tra tassi di interesse in aumento, inflazione e incertezze politiche.
Inflazione in Calo e Prospettive Future
I mercati azionari continuano a mostrare una forte ripresa dopo i minimi toccati all’inizio del mese, nonostante i numeri dell’economia statunitense non siano incoraggianti. La narrativa “forte e resiliente” promossa dal presidente della Fed, Jerome Powell, è messa alla prova dai dati, soprattutto dall’inflazione negli Stati Uniti.
La volatilità attuale è simile a quella osservata nel 2022, con alternanza di fasi di ribasso violente e rimbalzi significativi. L’inflazione negli Stati Uniti, misurata da Truflation, è scesa all’1,34%, il dato più basso dall’inizio dell’anno, inferiore al 2,9% riportato dal Bureau of Labor Statistics (BLS). Questo calo dell’inflazione potrebbe influenzare le decisioni della Fed sui tassi di interesse, con aspettative di un taglio minimo per sostenere il recupero del mercato azionario.
Bullet Executive Summary
In conclusione, il panorama dei mercati azionari è caratterizzato da una combinazione di opportunità e incertezze. La volatilità rimane elevata, ma settori come l’healthcare e i materiali negli Stati Uniti offrono potenziali di crescita. La rapida normalizzazione del VIX e l’attesa di tagli dei tassi da parte della Fed alimentano una fiduciosa attesa di un atterraggio morbido dell’economia. Tuttavia, le incertezze legate ai dati economici, alle azioni della Fed e al rischio politico richiedono una gestione prudente dei portafogli.
Nozione base di economia e finanza: La *volatilità è una misura della dispersione dei rendimenti di un titolo o di un mercato. Maggiore è la volatilità, maggiore è il rischio associato all’investimento.
Nozione avanzata di economia e finanza: La Curva di Phillips* rappresenta la relazione inversa tra il tasso di disoccupazione e il tasso di inflazione. Un aumento della disoccupazione tende a ridurre l’inflazione, mentre una diminuzione della disoccupazione tende ad aumentarla. Questo principio è fondamentale per comprendere le dinamiche delle politiche monetarie e le loro implicazioni sui mercati finanziari.
Riflettendo su questi concetti, è evidente che navigare nei mercati finanziari richiede una comprensione profonda delle dinamiche economiche e una capacità di adattamento alle mutevoli condizioni di mercato. La prudenza e l’analisi accurata sono strumenti indispensabili per affrontare le sfide e cogliere le opportunità che si presentano.